Floro Flores shock: “Il mio allenatore era un pedofilo”

Pubblicato il 11 Marzo 2015 alle 16:46 Autore: Redazione

Interessante intervista rilasciata ai colleghi di Assocalciatori da Antonio Floro Flores, attaccante del Sassuolo, che ha ricostruito la sua vita intorno alla sua grande passione, il calcio. Ecco le sue parole:

La scuola calcio era troppo costosa

“Avevo 10-11 anni quando sono entrato per la prima volta in una scuola calcio, l’Atletico Toledo – ha raccontato Floro Flores -. L’idea di essere vincolato a un allenatore e a degli orari mi dava fastidio. I miei lavoravano, ma la ditta di mio padre stava per fallire e i soldi per la scuola calcio erano troppi. Ma dopo che mi avevano visto giocare, gli dissero che non c’erano problemi. Ricordo che poi non passò molto tempo e saltò fuori che l’allenatore era un pedofilo. Me la rivedo ancora la scena, mentre stavamo giocando, la marea di carabinieri che è arrivata. Così tornai a giocare per strada”. Poi arrivò la chiamata del Posillipo, un’altra scuola calcio, che gli ha cambiato la vita, portandolo tra mille peripezie prima al Napoli (“Avevo smesso da tre mesi quando feci il provino”) e poi in giro per l’Italia”.

La mia strada era il calcio

“Sono arrivato alla terza media e quel diploma mi è stato regalato. La mia strada era il calcio, cosa andavo a fare a scuola? Era un ostacolo e sono sicuro che per il 99% dei ragazzi a Napoli sia ancora la stessa cosa. Il primo sogno il calcio, non ci sono altre strade. Ricordo la volta che un prof voleva parlare con mio padre e io avevo paura perché sapevo che poi a casa le avrei prese. Ma quando dissero a papà che avrebbe dovuto vietarmi di giocare, lui rispose: “Con che alternativa? Morire ammazzato o in galera?”. Adesso mi viene da sorridere, penso al posto dove giocavamo. Me le ricordo le sparatorie, noi ragazzini che correvamo via e ci nascondevamo”.

floro flores

GIACOMO COLAPRICE

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