Fifa, l’impero di Blatter più forte dell’FBI: buon lavoro presidente

Pubblicato il 30 Maggio 2015 alle 08:57 Autore: Stefano Merlino

Più forte degli arresti, degli agenti dell’FBI e di un’inchiesta che potrebbe distruggere il suo impero. Sepp Blatter è stato rieletto per la quinta volta presidente della Fifa. Lo svizzero, che governerà il calcio mondiale per altri 4 anni, ha sfruttato il clamoroso ritiro da parte dello sfidante, il principe giordano Alì Bin Al Hussein, sostenuto dall’Uefa di Michel Platini. Tuttavia, secondo i più attenti osservatori, Blatter non avrà affatto vita facile: anzitutto, dovrà chiarire la sua posizione in merito all’inchiesta americana che lo vede tra gli indagati, quindi sarà chiamato a fornire risposte sulla compravendita dei mondiali 2018 e 2022.

Platini: “Grazie Uefa che avete creduto nel cambiamento”

Blatter è stato rieletto presidente della Fifa con 133 voti, numero inferiore a quello richiesto alla prima votazione. Determinante è stato il ritiro del principe giordano poco prima della seconda votazione, scelta che di fatto ha riconsegnato allo svizzero la presidenza Fifa. Il lavoro di Platini, boss della Uefa e sostenitore di Al Hussein, non è servito a nulla: troppo forti le alleanze costruite da Blatter con quelle numerose federazioni ‘deboli’ dal punto di vista calcistico (dubitiamo che il Sud Africa o l’India possano ottenere grandi risultati negli anni a venire, ndr). A vincere insomma, non è il programma di questo o di quel candidato, quanto il carisma di un uomo che da un ventennio fa il bello ed il cattivo tempo del calcio mondiale, stringendo accordi economici con le nuove potenze come Russia e Qatar. Telegrafico il commento di Platini al termine delle votazioni: “Ringraziamo le federazioni europee che hanno creduto nel cambiamento”.

FIFA-Prince-Ali-Sepp-Blatter

E ora, cosa accadrà?

L’inchiesta americana prosegue senza sosta, e nelle prossime settimane ci potrebbero essere altri, eccellenti arresti con lo stesso Blatter che potrebbe anche essere interrogato. A preoccupare maggiormente tifosi e dirigenti federali di tutto il mondo però, c’è il futuro di uno sport che da simbolo di pace e di lotta alla povertà, è diventato il divertente passatempo di quei ricchissimi potenti. Il calcio, secondo Blatter e chi l’ha sostenuto, è una gallina dalle uova d’oro, attorno al quale ruotano spaventosamente un sacco di interessi, non soltanto economici ma anche politici. Nei prossimi 4 anni di presidenza svizzera verrà decisa la sede dei mondiali 2026 con almeno 5 paesi (Usa,Canada ed Inghilterra su tutti,ndr) pronti sì a sfidarsi, ma uniti nel pretendere ‘legalità’. Blatter infine, dovrà in qualche modo aggiustare le casse della Fifa. Le edizioni 2010 in Sud Africa e 2014 in Brasile sono state un mezzo insuccesso con troppe spese fatte in aiuto ai summenzionati paesi. La Gazzetta dello Sport di quest’oggi, spara cifre poco incoraggianti: nel quadriennio 2011-2014, la Fifa avrebbe sostenuto spese vicine ai 5,4 miliardi di Dollari. Davvero troppo se si dà un’occhiata agli utili (ricavi-spese,ndr), appena 340 milioni di Dollari. Con questi numeri, se gli sponsor dovessero stracciare i loro contratti sarebbero guai. Buon lavoro Sepp!

L'autore: Stefano Merlino

Sono nato nel 1987 e da sempre mi piace scrivere. stefano.merlino@termometropolitico.it (Twitter: @stefano_mago)
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