Inter – Milan: dopo 13 anni un derby senza “ex”

Pubblicato il 12 Settembre 2015 alle 13:56 Autore: Redazione

È il 3 marzo 2002, al Giuseppe Meazza di Milano si gioca il derby.
Sulla panchina dell’Inter siede Hector Cuper, di fianco a lui Carlo Ancelotti. Allo stadio c’è il tutto esaurito, l’arbitro Collina fischia il calcio d’inizio.

Alla fine della battaglia vincono i nerazzurri: Bobo Vieri duetta con Nicola Ventola e batte Abbiati a poco più di dieci minuti dal termine dei novanta minuti regolamentari.

È un derby come molti, di quelli che non si ricordano spesso, che non vengono rinfacciati ai famigerati cugini: nessuna goleada, nessun caso extracalcistico, nessuna particolare polemica.

Ma c’è di più!
In quel marzo del 2002 non lo avrebbe potuto prevedere ancora nessuno, ma quel derby aveva una particolarità che non sarebbe tornata a verificarsi per almeno 13 anni: in campo, sembra strano, non c’era nemmeno un “ex”.seedorf-inter

Nell’Inter giocarono Toldo, Cordoba, Materazzi, Javier Zanetti, Gresko, Di Biagio, Cristiano Zanetti, Seedorf, Conceicao, Recoba, Vieri, Ventola e Kallon.

In futuro avremmo visto giocare sia Clarence Seedorf che Christian Vieri con la maglia del Diavolo, ma a quei tempi era solo fantacalcio.

I cugini del Milan, invece, presentarono in campo Abbiati, Costacurta, Laursen, Roque Junior, Contra, Chamot, Gattuso, Albertini, Ba, Kaladze, Rui Costa, Josè Mari, Javi Moreno e Shevchenko.
Il caso volle che Andrea Pirlo non subentrò dalla panchina, lui che dall’Inter era appena arrivato.

Fu un caso raro, se guardiamo agli anni successivi: in Serie A non c’è più stato un derby senza “ex” tra rossoneri e nerazzurri, con ritorni d’eccezione e inaspettati tradimenti.
Perfino all’andata della stessa stagione il Milan aveva schierato Christian Brocchi, mentre l’Inter concedeva minuti al nuovo acquisto Andrès Guglielminpietro.

Già nella stagione 2002/2003, infatti, Dario Simic giocò contro i suoi ex compagni di squadra nerazzurri, che invece optavano per Francesco Coco.
L’ anno successivo fu la volta di Thomas Helveg, appena passato alla corte di Massimo Moratti.

ronaldo-milanDa qualche stagione, poi, il Milan cominciò a fare leva su Andrea Pirlo e Clarence Seedorf, sottovalutati all’Inter ed esplosi con gli odiati cuginetti. Nella stagione 2004/2005 cambiò casacca anche Hernan Crespo, ma il ricordo più aspro fu vedere il Fenomeno Ronaldo con la maglia a strisce rossonere: fischietti in mano per molti tifosi nerazzurri, applausi e amarcord per altri, a costruire una cornice indimenticabile per un giocatore indimenticabile.

Un anno dopo fu la volta di Giuseppe Favalli, che per qualche stagione presenziò da ex ai derby cittadini, insieme alla già citata coppia di centrocampo.

Alla fine del loro ciclo, però, fu la volta di Sulley Muntari e Zlatan Ibrahimovic, che dal 2011 solcarono il prato di San Siro con la maglia del Milan.
Nella stagione 2012/2013 ci fu lo scambio tra Giampaolo Pazzini e Antonio Cassano, con un nuovo cambio di casacca in match che portarono a Milano le vecchie conoscenze di Andrea Poli e Mario Balotelli.

Proprio loro, Poli e Balotelli, gli indiziati del nostro caso.
Se i due italiani non dovessero scendere in campo nei 90 minuti del match di domani, Mihajlovic (che degli “ex” farebbe parte) e Mancini riuscirebbero a ripetere quello che Cuper e Ancelotti avevano fatto tredici anni prima: un derby senza ex, senza vecchi asti, ma fatto di nuovi volti, nuovi stimoli e nuove sorprese.

Per raccontare una nuova avventura e per aggiungere un’altra statistica a queste storie di calcio che non smettono mai di meravigliare.

 

Luigi Forte

L'autore: Redazione

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