Crisi Juventus: Allegri in bilico, Buffon lo sfiducia

Pubblicato il 30 Ottobre 2015 alle 08:56 Autore: Redazione

Il post-partita di Sassuolo Juventus, finita 1 a 0 per i padroni di casa, è stato infuocato. Ai microfoni TV il capitano bianconero Buffon è stato spietato nei confronti della squadra, parlando di “figura da pellegrini”, “primo tempo indegno” e “mancanza di umiltà”. Buffon non è nuovo a esternazioni particolarmente dure nei confronti della propria squadra (basta ricordare le dichiarazioni post-Mondiale 2014), ma stavolta ha parlato con Allegri in collegamento, sostanzialmente sfiduciando il suo allenatore e aprendo una crepa ormai insanabile tra tecnico e giocatori. Durante il discorso di Buffon, Allegri è rimasto impietrito e senza parole. Sa quanto il capitano abbia peso nello spogliatoio e in società: Buffon è solito metterci la faccia, ma in questo caso il suo attacco è parso eccessivo, in bilico tra sfogo a caldo e volontario attacco all’allenatore. In sintesi, Buffon sembra peccare di mancanza di obiettività. Le dichiarazioni nelle settimane precedenti di Agnelli e Marotta, i quali hanno sottolineato ripetutamente come gli ‘anni zero’ alla Juventus non esistano, hanno messo ancora più pressione su una squadra che magicamente si ritrova per la prima volta ‘umana’. Lanciando siluri contro giocatori e soprattutto allenatore (che forse sarà il primo a pagare), la società maschera la vera differenza tra la Juve dello scorso anno e questa di adesso: la mancanza dei campioni che risolvono le partite. Allegri stesso non può dirlo in questi termini, e si attacca all’ ‘approccio sbagliato al match’. Ma la realtà dice che sono state numerose le occasioni nello scorso campionato in cui l’approccio alla partita è stato ugualmente debole, ma lì c’erano i campioni pronti a riportare tutto nei giusti binari: si pensi al derby con il Torino risolto da Pirlo al 93′, o anche la partita di Bergamo, quella a Sassuolo o a Roma con la Lazio. Campioni come Tevez, Vidal e Pirlo non si sostituiscono in una sola volta, e di certo non si può sperare che prospetti come Dybala o Zaza abbiano immediatamente il peso specifico dei tre sopra citati. Incredibilmente dunque, alla Juve sembra mancare una certa oggettività nel giudizio. Lo sfogo di Buffon ha messo Allegri con le spalle al muro, e già si discute dei successori, da Lippi al clamoroso ritorno di Conte. Il derby di domani sarà più che mai decisivo.

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