Calcio e nuove tecnologie: grazie ai droni Napoli e Inter difendono meglio

Pubblicato il 1 Dicembre 2015 alle 13:22 Autore: Stelio Pagnotta

La sfida di ieri sera al San Paolo tra Napoli e Inter ha messo di fronte oltre che le prime due squadre della nostra Serie A, anche le due difese meno battute: Handanovic e Reina – protetti da reparti difensivi sempre più solidi – hanno subito fino ad ora soltanto 9 gol confermando quel vecchio – ma nemmeno poi tanto – modo di dire secondo cui nel nostro calcio vince chi difende meglio.

La filosofia del catenaccio – tipica italiana – continua ad essere la stessa ma adesso se la coppia Albiol-Koulibaly, a Napoli, ha finalmente imparato a muoversi con tempismo e se Miranda e Murillo hanno un affiatamento quasi scientifico è anche grazie alle nuove tecnologie che stanno invadendo il mondo del calcio. Oggi infatti sempre più club hanno imparato a servirsi di droni, aeromobili che filmano le esercitazioni tattiche, i movimenti di attacco e quelli di difesa e le trasmettono alla cabina di regia, dove il materiale viene riportato su un computer e analizzato. In questo modo vengono individuati e limitati gli errori tecnici e di reparto: volo radente, a 15-20 metri dal terreno di gioco, con la possibilità di soffermarsi a turno su un solo giocatore o sull’intera linea difensiva.

Maurizio Sarri e Roberto Mancini sono tra quelli che  oggi, non riescono a fare a meno del supporto dell’aeromobile e i risultati sono sorprendenti se si considera che al termine della scorsa stagione i gol subiti rispettivamente da Napoli e Inter erano stati 54 e 48.

Il tecnico azzurro aveva preteso il supporto tecnologico sin dal primo giorno di ritiro a Dimaro e nella settimana tipo del Napoli c’è un giorno specificamente dedicato, in cui difensori sono chiamati ad una full immersion tattica sulla base dei risultati ottenuti dalle analisi. E – più o meno – lo stesso aveva fatto Roberto Mancini: anche nei cieli di Brunico i droni avevano spiccato il volo già a partire da metà luglio e alla Pinetina – per semplificare il lavoro – alcune telecamere sono state piazzate sugli alberi circostanti.

Un cambio di paradigma che mostra come le nuove tecnologie se correttamente sfruttate e indirizzate possono produrre effetti sorprendenti anche nel mondo del calcio: innovare con un occhio però sempre al passato perché nel nostro campionato vince comunque chi ne prende meno. Sarri e Mancini – a modo loro – lo hanno capito benissimo.

L'autore: Stelio Pagnotta

Classe 1988, laureato in giurisprudenza ho frequentato un master in management della comunicazione pubblica. Scrivo per diletto,amo lo sport, concilio queste due passioni collaborando con la sezione sportiva del termometro politico.
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