Tour de France 2019: i corridori flop della Grand Boucle

Pubblicato il 31 Luglio 2019 alle 17:54 Autore: Lorenzo Annis
Tour de France 2019: i corridori flop della Grand Boucle

Dopo aver analizzato i corridori top della 106a edizione del Tour de France, ora è tempo di andare ad analizzare quelli che invece si sono contraddistinti in negativo, ovvero i flop delle tre settimane della Grand Boucle.

Tour de France 2019: la maglia a pois non salva Bardet. Ancora male Quintana

BARDET: come sempre pronosticato tra i favoriti quantomeno per il podio, il corridore di casa stavolta fallisce miseramente prendendo una legnata che probabilmente si ricorderà per molto tempo. Da quel momento in poi prova qualche attacco da lontano andando in fuga, ma non convince troppo lo stesso. Unica nota a positiva la maglia a pois strappata a Wellens e portata fino a Parigi, pur non vincendo nemmeno un GPM. Particolare. VOTO: 5.5.

PORTE: lui e il Tour avevano un conto in sospeso viste le sfortunatissime cadute negli ultimi due anni. L’australiano stavolta sembra reggere il colpo stando spesso a ruota dei big, salvo poi cedere nelle Alpi. Tour tutto sommato comunque mediocre, vista la top ten non raggiunta. VOTO: 5.5.

QUINTANA: vince la tappa regina di questa edizione ma sembra assurdo che un corridore delle sue qualità riesca ad auto eliminarsi addirittura in pianura. Spesso i compagni fanno un lavorone per permettergli di attaccare, ma lui o non lo fa o si stacca. Serve ripartire, lo farà dapprima alla Vuelta e poi dall’anno prossimo all’Arkéa-Samsic. VOTO: 5.

ADAM YATES: il gemello Simon gli lascia i gradi di capitano e lui, per ringraziare, esce fuori di classifica troppo presto. Tour davvero anonimo, ci si aspettavano delle risposte che non sono arrivate. VOTO: 4.5.

DENNIS: dopo un ottimo giro di Svizzera concluso al secondo posto finale dietro Bernal, l’australiano era chiamato quantomeno a provare a ripetersi. Risultato? Non si vede mai e il giorno prima della crono, suo terreno prediletto, litiga con il suo team decidendo di abbandonare la tappa e salutando di fatto il Tour de France. VOTO: 4.

Van Avermaet in fase calante, Kwiatkowski irriconoscibile

MATTHEWS: Tour disastroso e sfortunato. L’australiano lotta sempre per la vittoria ma si piazza costantemente fuori dal podio. Per concludere in bellezza, la foratura a pochi chilometri dal termine dell’ultima tappa che non gli ha permesso di fare la volata. VOTO: 4.

VAN AVERMAET: il corridore belga sembra ormai essere in fase calante. È il primo a vestire la maglia a pois ma successivamente sparisce giorno dopo giorno. Lo si rivede solo nell’ultima settimana, ma senza acuti. VOTO: 4.

KWIATKOWSKI: tre settimane in cui il polacco è apparso il lontanissimo parente del grande corridore roccioso e instancabile visto nelle scorse stagioni, abile sia ad ottenere successi prestigiosi che ad essere un super gregario. Lui ammette la condizione non perfetta, rinunciando anche a difendere il successo ottenuto nella sua Polonia lo scorso anno. VOTO: 3.5.

ZAKARIN: anche per il russo un’involuzione repentina. Al Giro aveva fatto male vincendo comunque al Lago Serrù, mentre al Tour de France invece è risultato essere disastroso e completamente fuori forma. VOTO: 3.

Menzioni negative: Martin, Konrad, Moscon, Izaguirre, Kristoff, Calmejane, Vuillermoz, Greipel, Laporte.

L'autore: Lorenzo Annis

Nato il 1° luglio del 1996, è nel Termometro Politico dal 2017. Scrive prevalentemente di sport dividendosi tra pallone e pedali, le sue più grandi passioni sportive.
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