Meteorite Sardegna: esplosione 400 volte più potente del Ponte Morandi

Pubblicato il 20 Agosto 2019 alle 21:59 Autore: Adriana Moraldo
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Meteorite Sardegna: esplosione 400 volte più potente del Ponte Morandi

Il 16 agosto 2019 alle 22,44 circa un meteorite ha illuminato il cielo notturno della Sardegna. Il lampo di luce è stato avvistato anche in Francia, Svizzera e Tunisia lasciando milioni di persone incredule al cospetto di un tale spettacolare evento.

Pur essendo durato pochissimo, in molti sono riusciti a filmare lo straordinario fenomeno e fortunatamente le numerose segnalazioni non hanno suscitato timori. Ma vediamo insieme le caratteristiche del meteorite che ha spiazzato gli abitanti della Sardegna e non solo!

Meteorite Sardegna: le caratteristiche del bolide

Non si può certo dire che il 16 agosto sia stata una giornata come tante. Dopo che il meteorite ha attraversato la volta celeste della Sardegna in molti si sono chiesti che cosa fosse davvero successo. Dell’incredibile evento se ne è occupata l’International Meteor Organization, abbreviato IMO, che ha seguito il fenomeno ed è così riuscita a fornire informazioni interessanti. L’organizzazione dopo aver condotto indagini infrasuoni del Comprehensive Nuclear-Test-Ban Treaty Ctbto ha dichiarato che:

Il meteorite era così grande da rilasciare nell’atmosfera un’energia stimata di 0,1 chilotoni di TNT

In realtà è più corretto definire il meteorite che ha attraversato il cielo della Sardegna con il termine bolide utilizzato per questa particolare categoria di asteroide. L’IMO poi ha aggiunto che:

Viaggiava ad una velocità a 14 chilometri al secondo ed era largo circa 1,4 metri che corrisponde ad una massa superiore a 4 tonnellate.

Esplosione 400 volte più potente del Ponte Morandi

Gli studi poi del Planetario dell’Unione Sarda hanno evidenziato come l’esplosione del bolide abbia prodotto un’energia pari a 86 tonnellate di tritolo ovvero una deflazione circa 400 volte più potente di quella generata nell’esplosione delle campate del Ponte Morandi di Genova.

Successivamente è intervenuto anche Manuel Floris, astronomo dello stesso Planetario che ha affermato:

Deve essersi trattato di un meteorite, precipitato in mare, presumibilmente tra la Sardegna e le Baleari. Viaggiava ad una velocità altissima, si parla di centinaia di chilometri orari e doveva essere composto da ferro, che a contatto con l’atmosfera è bruciato velocemente, dando origine al bagliore che ha praticamente illuminato il cielo a giorno

L'autore: Adriana Moraldo

Laureanda in Lettere Moderne è appassionata di cinema, letteratura e musica. Collabora con Termometro Politico da ottobre 2018. Attualmente si occupa della sezione Termometro Quotidiano e scrive articoli di tempo libero, spettacolo, cinema e televisione.
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