Manuel Bortuzzo: chiesti 20 anni di carcere per aggressori. Le accuse

Pubblicato il 23 Settembre 2019 alle 18:11 Autore: Giuseppe Spadaro
Manuel Bortuzzo: chiesti 20 anni di carcere per aggressori. Le accuse

Manuel Bortuzzo è il nuotatore italiano rimasto vittima di una sparatoria nella notte tra il 2 ed il 3 febbraio 2019. Si trovava in compagnia della fidanzata nelle vicinanze di un pub a Roma. Bortuzzo si era trasferito a Roma per allenarsi al centro federale di Ostia inseguendo il sogno di diventare uno dei più grandi nuotatori italiani.

A seguito della sparatoria, con la lesione del midollo spinale, rimasto paralizzato Bortuzzo sta gradualmente provando a recuperare la funzionalità degli arti ma la strada è comunque lunga ed in salita.

Manuel Bortuzzo, chiesti 20 anni di reclusione per le due persone accusate di duplice omicidio

Per i due giovani, Lorenzo Marinelli e Daniel Bazzano, accusati del tentato omicidio sono stati chiesti 20 anni di carcere. Nel processo svolto con rito abbreviato, riferisce l’Ansa, ai due soggetti è contestato il duplice tentato omicidio con l’aggravante di aver agito per futili motivi, oltre alla premeditazione, la detenzione e la ricettazione di arma da fuoco e rissa.

Il procedimento vede la partecipazione del Comune di Roma che ha deciso di costituirsi come parte civile.

L’avvocato: consulenza medica ha sancito la paralisi delle gambe di Bortuzzo

Dure le parole di Massimo Ciardullo, avvocato di Manuel Bortuzzo: “Una sentenza severa per Manuel già c’è stata: la consulenza medica che ha sancito per lui la paralisi delle gambe. Ora attendiamo una sentenza giusta anche dal giudice. Abbiamo chiesto 10 milioni di risarcimento”.

Da parte sua non si arrende il nuotatore. Combattivo come sempre ha promesso a se stesso di tornare in piedi. “Tra dieci anni torno in piedi. Ho detto dieci anni. Ma ce la devo fare, ce la posso fare anche prima. Questo mio obiettivo richiede molto. Richiede tutto. In questo momento devo sfruttare tutto ciò che posso. Sono circondato a 360 gradi da fisioterapisti, e a volte mi rendo conto che è difficile lavorare sul niente. Io dopo un po’ io non sento più nulla. È uno sforzo fatto di pensiero. Devo pensare di fare questo e fai fatica a pensarlo. A volte penso ma chi me lo fa fare di stare qua a pensare e non si muove niente?”.

L'autore: Giuseppe Spadaro

Direttore Responsabile di Termometro Politico. Iscritto all'Ordine dei Giornalisti (Tessera n. 149305) Nato a Barletta, mi sono laureato in Comunicazione Politica e Sociale presso l'Università degli Studi di Milano. Da sempre interessato ai temi sociali e politici ho trasformato la mia passione per la scrittura (e la lettura) nel mio mestiere che coltivo insieme all'amore per il mare e alla musica.
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