Francesco Guccini: “Natale a Pavana”, testo e significato

Pubblicato il 18 Novembre 2019 alle 17:10 Autore: Mauro Biagi
Il premier Matteo Renzi
Francesco Guccini: “Natale a Pavana”, testo e significato

“Natale a Pavana” è una nuova canzone di Francesco Guccini che apre l’album Note di viaggio – Capitolo 1: venite avanti. Il brano, una poesia in dialetto, è stato scritto dal Maestrone e messo in musica da Mauro Pagani. Torna quindi a cantare, dopo anni di assenza, il cantautore emiliano.

Tra ricordo e nostalgia

La nuova canzone di Francesco Guccini è un viaggio, tra ricordo e nostalgia della sua infanzia a Pavana, in particolare del Natale trascorso in famiglia. Guccini però ci tiene a ribadire: Non tornerò a cantare. Adesso faccio lo scrittore, ovvero quello che volevo fare da grande”. Questo inedito fa parte di un album nel quale artisti di primo piano rendono omaggio al Maestrone interpretando le sue canzoni. Nessun intento celebrativo, ma solo quello di guardare al futuro attraverso le sue opere.

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“Natale a Pavana”: Il testo della poesia di Francesco Guccini

Questo inedito è una poesia, scritta in dialetto pavanese dallo stesso cantautore, che vive proprio a Pavana, paese dell’Appennino tosco-emiliano. Eccovi il testo;

Del volte i m’arcordo quíi Nadali
quand’i ero un bambin:
la sfrúmmia del vacanze, dla valísglia,
al sconsummo dla strada a la stazion
a pée, ma alora a s’ caminava verodío
e me babbo davanti con al peso emíemémadre‘ddré.
“Modna, stazion ‘d Modna”
E ‘na zízzola maremma can col braghe corte, e ‘na nebbia ch’a t’inzupava
al córe, e t’a l’ stricava
per avertase quando ‘d sovr’al colle
l’aparizion dla Madonna su a San Lucca
a t’ disgeva ch’l’era ariva’ Bologgna.
Babbo, perché noialtri
A ‘n se sta ed ca’ a Bologgna?
Eee, magara!
E po’ piazale Ovest,
ghiggne e chiàccare con vosgi che col treno già i m’ portavan’ ed colpo su i mée monti
el sudava al vapore e quando ed rado
lascia’ cl’altra stazion
s’entrava in galería
al fummo a s’inflitrava int al vagon
e a l’ rempiva i polmon
e s’a t’ sopiavi al nasol’era móccio e carbon.
E neve, tanta neve, bianca e fina, E neve, tanta neve
fin a la Venturina.
D’ed d’là dal fiumme a i era
Al monte dla mé Pavna,
la sóo magia e la mé forza e la mé fantasia
Giò dal treno, Ziarina,
la c’aspetava, l’era anda’ a comprare l’anguilla dla vigília
Ziarina disgeva:
“via, via, ch’l’è belle buíio!”
per Nadale la notte la vén presto
E via che ‘d strada, tanta,
a i né ancora da fare
a pée, ma l’era tutt’un caminare
Cla strada belle fatta tante volte
Fra dóo montaggne ‘d neve.
E in ca’ i i’eren tutti,
Nonnamabília a i era,
Ziorico, Nonnopietro,
e Ziateresa,
con i taselli ‘d tavole ‘d castaggno
e i sacchi amontina’ lí’d fianco a i muri e l’acqua ch’la scoreva dal botaccio per far andar el masg’ne,
per tridare el castaggne,
robbanera, frumento e formenton. Che gran savore ‘d bón!
L’era, l’era ca’ mia,
i ero torna’ a ca’ mia,
al me fiumme,
ai mée monti, al mé mondo e Modna, e la só torre, l’eran armaste un soggno, soltanto un brutto soggno, che al Limentra
c’ la piéna d’inverno.
a l’portava via
L’era, l’era ca’ mia,
i ero torna’ a ca’ mia,
al me fiumme,
ai mée monti, al mé mondo e Modna, e la só torre, l’eran armaste un soggno, che al Limentra
a l’portava via.

Il nuovo album di Francesco Guccini

Forte dell’inedito “Natale a Pavana”, il nuovo disco è disponibile dal 15 Novembre. Si avvale della collaborazione di alcuni tra gli artisti più affermati del panorama musicale italiano, che riprendono alcune tra le più note canzoni di Francesco Guccini.

Questo progetto, che è al suo primo capitolo, vanta la presenza di Elisa (che canta Auschwitz)’, Ligabue (Incontro), Carmen Consoli (Scirocco), Giuliano Sangiorgi (Stelle), Nina Zilli (Tango per due), Brunori Sas (Vorrei), Malika Ayane (Canzone quasi d’amore), Francesco Gabbani (Quattro stracci), Samuele Bersani e Luca Carboni (Canzone delle osterie di fuori porta), Margherita Vicario (Noi non ci saremo), Manuel Agnelli e Mauro Pagani (L’avvelenata). “È bello sentire altri che interpretano le mie canzoni”, ha concluso Guccini.