MotoGP: top e flop della stagione 2019. Le pagelle

Pubblicato il 18 Novembre 2019 alle 16:10 Autore: Mario Laiosa
MotoGP: top e flop della stagione 2019. Le pagelle

Con il Gran Premio della Comunità Valenciana è calato il sipario sulla stagione 2019 del motomondiale. In MotoGP, la classe regina, è stata un’altra annata dominata in lungo e in largo dal fenomenale Marc Marquez, capace di chiudere i giochi già in Thailandia, con quattro gare ancora da disputare. Per Marquez è arrivato così l’ottavo titolo mondiale.

MotoGP 2019: le pagelle dei promossi

Voto 10 a Marc Marquez: il fuoriclasse spagnolo non ha lasciato scampo agli avversari. Tante cadute senza conseguenze in prova, errori minimi in gara. Una costanza di rendimento impressionante. Troppo superiore in sella alla sua Honda ufficiale: adesso i nove titoli mondiali di Rossi non sono più un miraggio.

Voto 9 a Quartararo: in quanti avrebbero scommesso su una stagione così entusiasmante del giovane francese? Quartararo sembrava un pilota che si era perso per strada, e invece ha trovato una sintonia perfetta con la Yamaha del team Petronas. Sarà lui lo sfidante di Marquez per la stagione 2020?

Voto 8 a Miller: il ragazzo sta crescendo molto bene. In Pramac ha trovato l’ambiente giusto e una Ducati in versione 2019 con la quale si è ben espresso. Deve migliorare nella gestione delle gomme per fare il salto di qualità definitivo, ma il potenziale non si discute.

Voto 7 a Dovizioso e Rins: il buon Dovizioso ha tirato fuori il suo talento per rimediare ad una stagione che è stata al di sotto delle aspettative. La Ducati 2019 non è stata al livello della Desmosedici del 2018, lo testimonia anche la difficile annata che ha vissuto Danilo Petrucci (voto 5).
Rins ha regalato due splendide vittorie alla Suzuki, ma pecca ancora di mancanza di continuità. Moto e pilota sembrano però un buon insieme.

Voto 6 a Viñales e Morbidelli: cosa passi nella testa dello spagnolo nessuno lo sa. Nelle prove libere mostra un passo gara stratosferico; in qualifica va fortissimo; alla domenica (spesso) sparisce nelle posizioni di rincalzo. È comunque l’unico pilota della Yamaha ad avere ottenuto almeno una vittoria. Buona invece la stagione d’esordio di Morbidelli.

Clicca qui per tutte le ultime del Termometro Sportivo

I flop della stagione 2019

Voto 5 a Rossi e Crutchlow: dopo un avvio incoraggiante, il dottore è sparito. Neanche lo scossone dato da Quartararo lo ha risvegliato da un pericoloso torpore. Troppe cadute invece per il britannico.

Voto 4 alla KTM: non si capisce come sia possibile che, dopo tre anni, una casa così importante non riesca a mettere in pista una moto competitiva. Zarco (voto 3) è fuggito via, Pol Espargaro (voto 7) ha invece stretto i denti e fornito delle buone prestazioni. Ma la casa austriaca ha decisamente deluso.

Voto 3 a Zarco: lascia la KTM per via dei mediocri risultati, senza lottare e dimostrando scarsa professionalità. La Ducati gli offre un posto in Avintia per il 2020, lui rifiuta quasi sdegnato, come se volesse una moto top. A questo punto è possibile un ritorno in Moto 2.

Voto 2 all’Aprilia: qualche exploit isolato, poi il nulla cosmico. Troppo poco per una casa così gloriosa. Per il 2020 è prevista un’importante rivoluzione a livello di telaio.

Voto 1 a Syahrin: cosa sia andato a fare in MotoGP lo sa solo lui. Un pilota che non ha dimostrato nulla e si è ritrovato su un bolide da 280 cv. Il confronto con il compagno di squadra Oliveira è impietoso.

Senza Voto: Jorge Lorenzo. Per la stagione che ha disputato meriterebbe zero, per la carriera becca un 8 bello pieno. Ha corso contro dei mostri sacri e si è comunque ritagliato uno spazio importante. Il maiorchino è dotato di un talento indiscutibile, non adeguatamente supportato da un lato psicologico invece troppo debole.

L'autore: Mario Laiosa

Studio comunicazione e sono appassionato di gialli. Sono cresciuto a pane e Formula 1, ad ogni vittoria di Michael Schumacher io e mio padre piantavamo una bandiera della Ferrari in giardino. Amo anche la Moto GP, il ciclismo e il calcio.
Tutti gli articoli di Mario Laiosa →