Ex calciatori che sono diventati politici, anche di successo

Pubblicato il 26 Novembre 2020 alle 19:05 Autore: Redazione

Difensori, centrocampisti e attaccanti che oggi amministrano la cosa pubblica

Non ci siamo mai passati ma in fondo possiamo capirli: quando i calciatori stanno per concludere la loro carriera fondamentalmente non sanno bene cosa faranno in futuro. Poco prima di appendere le scarpette al chiodo sonotanti i dubbi e le domande che li assillano; se a noi di solito capita quando dobbiamo tuffarci in una nuova esperienza lavorativa, a loro succede invece nel momento in cui è ora di direaddio ai campi da calcio. Ecome si comportanoquando ciò inesorabilmente avviene? Molti atleti, soprattutto i più ricchi e famosi, o non fanno nulla o si lanciano nel mondo dell’imprenditoria o commentano le partite per tv locali e/o nazionali.Sono solo 3 le possibilità? No, in realtà ce ne è almeno una quarta e ha a che fare con la politica: nella storia del pallone ci sono stati difensori, centrocampisti e attaccanti che si sono appassionati così tanto all’arte del buon governo da decidere di darsi da fare per amministrare la cosa pubblica. Pensate ad esempio a Julio Ricardo Cruz che è diventato sindaco della sua città natale, Lomas de Zamora, impiegando quello spirito battagliero che lo ha sempre caratterizzato quando giocava in Serie A. Oggi, conoscendolo, starà provando in tutti i modi, attraverso politiche mirate e volte alla massima partecipazione, a migliorare la condizione dei suoi concittadini.  

Fonte: Pixabay

Da K’aladze passando per Dhorasoo

Julio Ricardo Cruz, ex attaccante di Bologna e Inter soprannominato “El Jardinero”, non è ovviamente l’unico giocatore di calcio che, appese le scarpette al chiodo, si è appassionato alla politica e in particolare al benessere della sua Lomas de Zamora, di cui tra l’altro è diventato sindaco; ce ne sono altri che, conclusa la carriera, si sono dati da fare per apprendere i dettamidell’arte del buon governo. Tra questi segnaliamo Hakan Sükür, attaccante che con i colori nerazzurri dell’Inter non ha certo lasciato il segno ma che invece ha fatto la differenza quando c’era da sostenere un politico di spessore, nel suo caso il premier Erdoğan, divenendo unparlamentare del partito AKP. Impossibile non menzionare poi un mito come Gianni Rivera, primo Pallone d’Oro italiano, che, oltre a essere stato un protagonista con la p maiuscola del famosissimo incontro Italia-Germania 4-3, ha fatto parlare di sé quando si è candidato alla Camera prima con la Democrazia Cristiana e poi con l’Ulivo. Tra i protagonisti del calcio anni ’90, ricordiamoK’akhaber K’aladze, ex arcigno difensore del Milan dei vari Maldini e Nesta, che ha ricoperto l’incarico di Ministro dell’Energia e diVice Primo Ministro nella sua Georgia ed è stato ancheprimo cittadino di Tbilisi oppure il centrocampista belga Marc Wilmots che pochi anni fa è diventato Senatore militandoper il partito liberale dei francofoni. E potremmo così continuare parlandovi ad esempio del bomber e leggenda brasilianaRomario che non ha avuto però molta fortuna con la politica considerando che, appena eletto, se ne è uscito con la proposta di “abolire la musica Funk perché esaltava il crimine”. Chi ce l’ha messa tutta è stato Dhorasoo, mediano che pochi milanisti probabilmente ricorderanno visto che non ha lasciato il segno durante la sua esperienza italiana, che con il partito di sinistra radicale francese, La France Insoumis, ha lanciato la sua candidatura a sindaco di Parigi. I risultati non sono stati ottimi – la vittoria è andata ad Anne Hidalgo – ma l’impegno durante la campagna elettorale c’è stato eccome.

Il Presidente della Liberia George Weah

Il calciatore che più di tutti ha avuto successo in politica è stato senza dubbio George Weah che è diventato, nel gennaio 2018, Presidente della Liberia. Bomber muscolare e tecnico allo stesso tempo, Il Re Leone, così veniva soprannominato dai tifosi rossoneri, oggi sta dando il massimo per governare un paese non ancora unito, che ha conosciuto la guerra civile negli anni ’90 e che è stato etichettato, nel 2003, come “Failed State” o stato fallimentare. Il lavoro che attende la Pantera Nera più imprendibile in campo che sia mai esistita è tanto, per cui in bocca al lupo, George!

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