Arda Turan, altri guai: condannato a 2 anni e 8 mesi di carcere

Pubblicato il 11 Settembre 2019 alle 15:01 Autore: Lorenzo Annis
Arda Turan, altri guai: condannato a 2 anni e 8 mesi di carcere

Fino al 2015 si parlava di Arda Turan solo per quello che mostrava in campo. Considerato uno dei migliori esterni di centrocampo d’Europa, il turco è esploso con la casacca dell’Atletico Madrid, indossata quasi duecento volte tra il 2011 e il 2015. Successivamente avvenne il trasferimento al Barcellona e, parallelamente a quello, un declino costante che oggi lo ha visto essere condannato al carcere.

In blaugrana era arrivato con l’obiettivo di vincere la Champions, trofeo che gli sfuggì per un soffio nel 2014 e che il Barça aveva appena vinto. Ma la sua esperienza catalana si è rivelata un autentico disastro. Per lui solo tanta panchina e tante esclusioni eccellenti, fino alla cessione del gennaio 2018 all’Istanbul Basaksehir, dove tuttora milita.

LEGGI ANCHE: Commisso: “Deluso dalle infrastrutture. Niente più cori contro Scirea ed Heysel”

La condanna al carcere per Arda Turan

Tornando all’extra campo, Turan in questi anni ha avuto diversi passaggi a vuoto fuori dal terreno di gioco. Oggi, come anticipato, è stato condannato a due anni e otto mesi di carcere. Il motivo?

Nell’ottobre 2018 il giocatore ebbe un duro diverbio con il famoso cantante turco Berkan Sahin, che precedentemente lo accusò di aver molestato la moglie. A seguito della rissa, il cantante fu portato in ospedale per essere curato, con Turan che lo seguì e sparò all’interno del nosocomio alcuni colpi di arma da fuoco, che fortunatamente non arrecarono danni alle persone presenti in quel momento. Inoltre la pistola risultò essere senza licenza e dunque tenuta illegalmente.

Da qui la condanna a quasi tre anni di carcere visti i danni arrecati a Sahin e la detenzione illegale di arma da fuoco, mentre le accuse di molestie sono decadute per mancanza di prove.

Sembrano ormai tempi lontani quelli in cui Arda Turan vinceva trofei grazie a prestazioni personali maiuscole. Ora di quei giorni resta soltanto il ricordo e a trentadue anni sembra veramente difficile tornare a ripetersi, soprattutto considerando ciò che accade lontano dal pallone.

L'autore: Lorenzo Annis

Nato il 1° luglio del 1996, è nel Termometro Politico dal 2017. Scrive prevalentemente di sport dividendosi tra pallone e pedali, le sue più grandi passioni sportive.
Tutti gli articoli di Lorenzo Annis →