Atlético-Juve: 2-2. Secondo tempo thrilling. La riprende Herrera

Pubblicato il 18 Settembre 2019 alle 23:06 Autore: Alessandro Faggiano
Atlético-Juve: 2-2. Secondo tempo thrilling. La riprende Herrera

Atmosfera elettrizzante al Wanda Metropolitano: un clima perfetto per l’esordio nella Champions League 2019/2020 di Atlético Madrid e Juventus. I colchoneros e i bianconeri sono accomunati dall’ossessione per la coppa dalle grandi orecchie. La rojiblanca si è vista sfuggire sul più bello il trofeo più prestigioso d’Europa in tre diverse occasioni. La Juve, invece, è la squadra che ha perso più finali di Coppa dei Campioni/Champions League (ben sette). Il massimo trofeo continentale manca dalla stagione 1995/1996.

Le formazioni di Atlético-Juve

Atlético Madrid (4-4-2). Oblak; Lodi, Giménez, Sávic, Trippier; Lemar, Thomas Partey, Saúl, Koke; Diego Costa, Joao Felix. A disposizione: Adán (SP), Arias, Correa, Llorente, Herrera, Felipe, Vitolo. Allenatore: Diego Pablo Simeone.

Juventus (4-4-2) Szczesny; Alex Sandro, De Ligt, Bonucci, Danilo; Matuidi, Pjanic, Khedira, Cuadrado; Ronaldo, Higuain. A disposizione: Buffon (SP), Ramsey, Dybala, Rabiot, Demiral, Bentancur, Bernardeschi. Allenatore: Maurizio Sarri.

La cronaca e l’analisi di Atlético-Juve

Parte bene la Juve che ottiene un angolo dopo nemmeno un minuto di gioco. La formazione allenata da Maurizio Sarri sembra entrare in campo con il piglio giusto e il modulo mostra la spiccata predizione alla fase offensiva. Come anticipato nell’analisi pre-partita, le due compagini cominciano subito a cercare l’affondo per vie laterali.

Dopo la prima azione dei bianconeri, i padroni di casa prendono le misure e cominciano a sfondare da destra, con l’inglese Trippier pronto a mettere palloni insidiosi in area avversaria. Si comincia a ritmi non troppo sostenuti e con squadre abbastanza larghe. La Juventus prova ad impostare con calma dalla retroguardia, grazie alla qualità della sua linea difensiva. Bonucci fa da playmaker e cerca l’imbeccata giusta per il tandem offensivo composto da Cristiano Ronaldo e Gonzalo Higuain.

Proprio l’asso portoghese detta i tempi offensivi dei suoi, anche in fase di non possesso. È lui l’uomo tenuto sotto stretta osservazione dalla retroguardia rojiblanca, che gli riserva una marcatura a uomo fin dai primi minuti (ora con Sávic, ora con Giménez). La Juve cresce con il passare dei minuti ma è l’Atlético Madrid ad avere la prima grande occasione del match con una incursione fantastica di Joao Felix. Il talento più cristallino dell’Atlético Madrid esce in progressione sui 40 metri e riesce a impegnare Szczesny con un tiro molto insidioso. È corner, e dagli sviluppi arriva un’altra buona occasione per i colchoneros: una spizzata di testa che finisce di poco alta sopra la traversa.

I padroni di casa continuano con il forcing e al 12esimo minuto vanno vicini al vantaggio grazie ad una bella triangolazione tra Costa, Trippier e Joao Felix. Costa libera Trippier sulla corsa sull’out di destra, che mette un ottimo cross diretto verso la testa del numero 7 colchonero. Il cabezazo è però troppo debole e Szczesny para senza patemi. La retroguardia bianconera sembra andare in affanno, forse a causa di schemi ancora non rodati.

Arrivati al quarto d’ora di gioco, l’Atlético Madrid ha preso campo e fioccano le occasioni. Thomas trova l’imbeccata giusta per Renan Lodi che vola sull’out di sinistra. Il tiro-cross del brasiliano è pero ben intercettato dall’estremo difensore bianconero. I ritmi si abbassano e la Juve cerca di riposizionarsi. L’Atlético non spinge, il che permette alla squadra ospite di alzare leggermente il baricentro. Al 22esimo minuto, arriva la prima conclusione con l’uomo più atteso: Cristiano Ronaldo. Il portoghese scarica un tiro violento da fuori area, ma Oblak è attento e para in due tempi.

La partita diventa più strategica, con le due compagini più attente alla fase difensiva che offensiva. Nonostante la maggior premura chiesta da Sarri in fase di copertura, l’Atlético Madrid riesce comunque ad impensierire i campioni d’Italia grazie alle scorribande di Renan Lodi e Kieran Trippier, tra i migliori in campo dei colchoneros nella prima frazione di gioco. Costa e Felix non sfruttano a dovere le occasioni create dal forte duo di laterali, grazie anche all’abilità aerea di Bonucci e De Ligt.

I bianconeri non riescono a creare occasioni ma cercano di mantenere il possesso del pallone, senza strafare e senza scoprirsi eccessivamente. Il rischio di un’infilata è sempre in agguato e Sarri sembra aver adottato un atteggiamento tattico più guardingo. Ronaldo prova a cercare maggiormente gli spazi ma l’undici torinese sembra non voler accelerare.

Al 35esimo arriva la prima occasione per la Juve: Pjanic trova un buon tiro dai 20 metri. Una deviazione dei colchoneros poteva risultare fatale per Jan Oblak, che osserva il pallone terminare in corner. Non un gran brivido, ma un segnale d’avvertimento per la formazione agli ordini del Cholo Simeone.

I ragazzi di Sarri cominciano a trovare gli spazi e arrivano dalle parti del portierone sloveno con maggior regolarità. Il primo tempo si chiude con un tentativo davvero maldestro di Matuidi, che colpisce il pallone in maniera sbilenca da fuori area. Il primo tempo finisce così, a reti inviolate, con un Atlético Madrid sicuramente migliore ma con scarsa verve realizzativa. La Juve è uscita alla lunga ma mostra questa canonica fragilità difensiva di inizio stagione, già evidenziata nel pirotecnico 4-3 contro il Napoli alla seconda di campionato.

Atlético-Juve: secondo tempo al cardiopalma

Il secondo tempo si apre col botto: dopo un primo tentativo di irruzione dell’Atlético, arriva il contropiede micidiale della Juve. Higuain sale palla al piede sull’out di sinistra, con Ronaldo che crea lo spazio verso il centro. Higuain trova Cuadrado che si divora l’out di destra e riceve un pallone preziosissimo da parte del pipita. Il colombiano stoppa, si accentra e tira: una conclusione che non lascia scampo a un immobile Oblak. È 1-0 Juve quando siamo al 48esimo minuto di gioco.

La rojiblanca cerca di riversarsi in attacco alzando il baricentro. I bianconeri cominciano a soffrire un po’ la pressione e al 51esimo Thomas riesce ad arrivare al tiro da fuori. La conclusione finisce di poco alta sopra la traversa. L’Atlético prende campo ma i ritmi non si alzano e si nota l’assenza di Morata lì davanti. Con un Costa poco ispirato, non c’è nessun altro giocatore tra le file dei colchoneros a poter fare veci del classico numero nove.

Dopo un primo timido forcing, l’Atlético cede nuovamente terreno e spazio ai campioni d’Italia, che sembrano essere decisamente più a loro agio nella gestione del vantaggio. Joao Felix si eclissa e Diego Costa non trova la lucidità necessaria per far salire i suoi. Simeone si affida a Thomas per la gestione del pallone, che comincia a dispensare buoni servizi per Trippier.

Proprio il laterale inglese dà il la all’azione più pericolosa dei biancorossi. Trippier serve Kokestra in area, il quale scarica verso il centro per Giménez. Il centrale dell’Uruguay spara di poco alto sopra la traversa da ottima posizione. Arriva anche la prima sostituzione tra le file dell’Atlético: esce Lemar (di gran lunga il peggiore in campo tra i suoi), dentro Correa. Il cambio non sortisce alcun effetto e la Juve trova quasi immediatamente il gol del raddoppio: Ronaldo serve Alex Sandro sulla corsa e pennella un assist perfetto per Matuidi. Il numero 14 la butta dentro di testa sfruttando il mal posizionamento di Sávic. I campioni d’Italia non perdonano e dimostrano tutto il loro cinismo.

Al 68′ arriva la prima sostituzione per la Juve: entra Bentancur per Sami Khedira. La partita sembra tutta in discesa per i bianconeri ma all’improvviso arriva il gol della speranza per l’Atlético: sugli sviluppi di un corner, Sávic trova l’insaccata vincente e fa 1-2. Il montenegrino, colpevole di aver lasciato Matuidi da solo in area di rigore, si ritrova a riaccendere la fiamma del tempio colchonero.

Il match si infiamma e le squadre si allungano: la Juve ha l’occasione di colpire quasi immediatamente in contropiede con Bonucci. Il tiro del capitano bianconero viene però respinto ottimamente da Oblak. Si rimane sull’1-2 e con un Thomas a terra in preda ai crampi. Il ghanese è stato sicuramente tra i migliori in campo ed esce tra gli applausi scroscianti del pubblico, che ripaga la dedizione del forte centrocampista colchonero. Al suo posto entra il messicano Herrera. Allo stesso tempo, arriva l’ultima sostituzione a disposizione del Cholo: entra l’uomo della provvidenza, Victor Machín Vitolo, esce il laterale brasiliano Renan Lodi.

I bianconeri cercano di abbassare i ritmi e gestiscono sapientemente il pallone. L’Atlético attende ed evita un pressing che potrebbe costare troppe energie, vitali per sfoderare il forcing finale. Arrivati a poco più di minuto, Simeone continua a predicare calma, conscio della pericolosità della vecchia signora in contropiede.

Al 79esimo arriva la seconda sostituzione operata da Maurizio Sarri: fuori Higuain, dentro la joya Paulo Dybala, che esordisce con un gran numero e provocando scompiglio nella retroguardia biancorossa. L’Atlético sembra comunque avere l’inerzia dalla sua e si dimostra decisamente pericoloso. Prima Vitolo impegna l’estremo difensore polacco su grande azione personale. Poi, sugli sviluppi del corner, bagarre in area. L’Atlético reclama un rigore (per un tocco con la mano di Bonucci) ma per l’arbitro è tutto regolare. Il VAR non interviene.

All’87esimo arriva la terza e ultima sostituzione, con Ramsey che prende il posto di Pjanic. Il cronometro scorre e la pressione dell’Atlético si fa sentire. Proprio dagli sviluppi dell’ennesimo calcio d’angolo arriva il gol del pareggio firmato dal neoentrato Hector Herrera. La spizzata di testa è decisiva e Szczesny non può nulla: è 2-2. Il Metropolitano esplode, mentre la Juve prova a riprendersi i tre punti. Il finale è da cardiopalma, con le due compagini che hanno dato davvero tutto nel corso di questi 90 minuti.

In pieno recupero, arriva anche l’incursione di CR7, fino a quel momento mai impegnato in prima linea nella finalizzazione della manovra offensiva. Un ultimo brivido e via: finisce 2-2 con un secondo tempo davvero palpitante. Simeone e Sarri si dividono la posta in palio in quella che potrebbe essere stata la partita più intensa di questa prima giornata di Champions.

Il tabellino di Atlético-Juve

GOL: Cuadrado (48′) Matuidi (65′), Savic (70′), Herrera (90′)

AMMONITI: Matuidi, Cuadrado, Costa

SOSTITUZIONI IN/OUT: ATM Correa/Lemar (60′); Herrera/Thomas (76′),Vitolo/Lodi (76′). JUV Bentancur/Khedira (69′), Dybala/Higuain (79′), Ramsey/Pjanic (87′).

L'autore: Alessandro Faggiano

Caporedattore di Termometro Sportivo e Termometro Quotidiano. Analista politico e politologo. Laureato in Relazioni Internazionali presso l'Università degli studi di Salerno e con un master in analisi politica conseguito presso l'Universidad Complutense de Madrid (UCM).
Tutti gli articoli di Alessandro Faggiano →