Adriana Spazzoli è morta: chi era la moglie di Giorgio Squinzi e malattia

Pubblicato il 22 Novembre 2019 alle 16:03 Autore: Guglielmo Sano
Adriana Spazzoli è morta: chi era la moglie di Giorgio Squinzi e malattia

Se ne va Adriana Spazzoli, 71 anni, la moglie di Giorgio Squinzi è morta a un mese e mezzo dalla scomparsa del marito 76enne.

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È morta Adriana Spazzoli, 71enne, vedova di Giorgio Squinzi, fondatore della nota azienda di materiale edile Mapei, patron della squadra ciclistica che porta lo stesso nome oltre che del Sassuolo Calcio e Presidente di Confindustria tra il 2012 e il 2016. La Spazzoli era malata da tempo, dopo la morte del marito 76enne, avvenuta il 2 ottobre scorso, le sue condizioni si erano aggravate. Originaria di Forlì, Adriana Spazzoli e Giorgio Squinzi si erano sposati nei primi anni Settanta; dalla loro unione sono nati Marco e Veronica, entrambi oggi sono dirigenti Mapei.

I messaggi di cordoglio

Gli accorati messaggi di cordoglio per Adriana Spazzoli provengono innanzitutto dai profili social dell’azienda di famiglia. Per esempio, scrive sulla propria pagina Facebook Mapei Spa “Nella serata di ieri ci ha lasciato la nostra cara Dottoressa Spazzoli. In questi anni la sua straordinaria energia, la sua innata e contagiosa passione hanno contribuito significativamente allo sviluppo ed alla crescita mondiale del Marketing e della Comunicazione di Mapei”. Sulla stessa linea il comunicato sociale della Mapeisport: “La dottoressa Adriana Spazzoli è tornata al fianco del dottor Giorgio Squinzi. Non smetteremo di ‘pedalare’ anche per lei, che insieme al marito ha guidato Mapei SpA e ognuno di noi con carisma, competenza, rigore, passione e umanità. Che riposino in pace, insieme”.

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Di seguito, invece, il ricordo di Gian Francesco Menani, sindaco di Sassuolo: “a fianco del marito ha saputo fare cose immense tanto nel mondo imprenditoriale quanto nello sport, con la professionalità di un manager capace e, al tempo stesso, il sorriso dolce di una donna gentile. Da lei arrivano alcune delle intuizioni più felici, in termini di marketing e comunicazione, che hanno trasformato un Sassuolo con pochi tifosi e scarse speranze di salvezza in C2 in una squadra ammirata in tutto il mondo, la “seconda squadra” di molti italiani”.

L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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